Preceduti dall’amore - Gv 8,1-11 |
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+ Dal Vangelo secondo Giovanni |
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gli scribi e i farisei |
Gesù seduto insegna nel Tempio e tutto il popolo andava da lui. Questa sequela non deve essere piaciuta a Giudei che utilizzano un fatto per mettere in imbarazzo Gesù. Il nostro testo usa l’immagine degli scribi e farisei che non è utilizzato da Giovanni, le caratteristiche letterarie sono quelle di ambito lucano e questo racconto ha avuto difficoltà a trovare spazio nel vangelo tanto che molti codici antichi ne sono privi. La disputa tutta umana tra giustizia e misericordia, il comune sentire ed il comune agire dell'uomo ha creato difficoltà e ancora ne crea. Ci scandalizziamo facilmente, puntiamo il dito, cerchiamo sempre “un colpevole” proprio per scrollarci di dosso la responsabilità di un male diffuso e alimentato da tutti. Siamo sempre pronti a tirarci fuori e scaricare le responsabilità: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato» (Gen 3,12). |
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la posero in mezzo |
La donna sorpresa in flagrante adulterio è messa in mezzo, è la posizione di colui che è giudicato, al centro delle attenzioni di tutti e lì rimane, anche alla fine, quando tutti sono andati via, tutti coloro che erano così attenti a lei da aver dimenticato se stessi. D’altra parte fa comodo avere un polo di attenzione per dimenticare il resto, qualcosa verso cui scaricare le tensioni che la vita fa accumulare. La strana cosa che qui, nel mezzo, non è la donna ma Gesù, è lui che vorrebbero colpire. Sembra che si cercasse una verità per mettere in moto i meccanismi di una Legge ma non è così. Dietro una verità palese ce n’è una nascosta. C’è un detto toscano: “la verità morì fanciulla”, nessuno l’ha voluta per moglie. Dalla politica alla finanza, al semplice convivere sociale siamo abilissimi a confondere le carte per gli altri ma soprattutto per noi stessi. |
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si mise a scrivere col dito per terra |
Gesù risponde mettendosi a scrivere per terra, sul significato del gesto e sul contenuto della scrittura si è detto molto; la prima impressione è di chi si tira fuori da quel cerchio. Gesù non rimane seduto, come Maestro, né sta in piedi come gli accusatori, semplicemente si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. |
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Neanch’io ti condanno |
Gesù non condanna, lascia lì nella polvere della strada (insieme alla legge dei suoi accusatori) il peccato di quella donna perché un soffio porti via ogni cosa. Non ci sono “valori non negoziabili” da difendere, non pretende nessun impegno, non cerca nessuna promessa, non proclama nessuna “verità” se non l’incommensurabile Misericordia: va’ e d’ora in poi non peccare più. Quella donna, la donna, diventa testimone della Misericordia di Dio. La Misericordia non rufola nella spazzatura del passato in cerca di colpe e peccati, non si lascia coinvolgere dai rigiri umani, guarda al futuro dell'uomo. |
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